La statua di San Sebastiano martire si trova nell’oratorio di San Rocco con la statua della Madonna Addolorata e anche quella di San Rocco.
“Si tratta di una tradizione ultracentenaria per cui il Patriziato versa annualmente un obolo per la festa e per cui nel 1945- su richiesta del parroco di allora- ha anche fatto realizzare una scultura lignea del Santo. – Ogni anno –scriveva il parroco – da chi viene a festeggiare S. Sebastiano mi si domandava: – Ma dove è la statua? Si fa una così bella festa, possibile che i benefattori di detta festa non sappiano comperarsi una statua – Per questo, visto il buon incasso che in quest’anno fa il Patriziato, voglio fare opera buona e vedere se non è possibile riempire una lacuna che tanto stona con la festa e non torna di onore al Patriziato stesso. Detto, fatto.” Corriere del Ticino Federico Storni.
In quegli anni il parroco di Sigirino era don Giuseppe Campagna (1919-1946)
In considerazione di questa richiesta, l’assemblea nel corso del 1946 decideva di far eseguire una nuova statua e donarla alla chiesa per la tradizionale festa.
Alcune notizie storiche su San Sebastiano
Molto prima di Rocco visse Sebastiano. Nato a Narbona (Francia) nel 256, fu militare romano. Educato e istruito nei principi di fede cristiana, fu comandante della prima corte pretoriana in difesa dell’imperatore. Quando Diocleziano scoprì che Sebastiano era cristiano lo fece condannare a morte. Fu denudato e trafitto da tante frecce in ogni parte del corpo. I soldati pensarono che fosse morto e lo abbandonarono. Una santa donna andò a recuperare il corpo per dargli sepoltura e si accorse che il soldato Sebastiano era ancora vivo; lo portò a casa e lo curò dalle molte ferite. Sebastiano, una volta guarito, decise di proclamare la sua fede in difesa dei perseguitati al cospetto dell’imperatore, che sorpreso di vederlo ancora vivo ordinò che fosse flagellato a morte.
La condanna fu eseguita e il corpo di Sebastiano gettato nella Cloaca Maxima. Nella sua corsa verso il Tevere il corpo s’impigliò in un arbusto e così fu raccolto e sepolto nelle catacombe sulla via Appia.
Patrono delle confraternite di Misericordia in quanto soccorritore che interviene a favore dei martirizzati. Insieme a San Rocco viene invocato e raffigurato a protezione contro la peste. San Sebastiano sopravvisse alle frecce, morì successivamente e San Rocco sopravvisse alla peste, entrambi salvati da una morte che generava piaghe e ferite. Entrambi sono invocati come protettori da tutte le malattie contagiose.