Una volta, nella valle del Vedeggio (nel paese di Sigirino) i castagni, invece dei ricci, s’adornavano di certe pallottole lisce e dorate, contenenti, fra morbida lanuggine, le più grosse castagne delle Prealpi Lombarde.
Queste pallottole cascavano da sé. Il contadino ne raccoglieva una alla volta, la stringeva nella mano e dalla scorza rotta scivolavano fuori tre lucide castagne. Gustosissime. Una vera provvidenza.
Tutti campavan felici fino alla più tarda età; poi, colti da dolce morte, andavano a godere in eterno il premio della loro vita ben spesa*.
Il maligno, non vedendo da gran tempo nessun’anima del Vedeggio (di Sigirino) scendere all’inferno, emerse da una caverna, per rendersi conto dello stato di perfezione di quei valligiani.
Ottobre era sul finire e le famigliole attendevano placide alla raccolta delle castagne. Mentre grandi e piccoli comprimevano la buccia della pallottola per estrarne il frutto, il demonio bieco e, con arte malvagia, fece spuntare su ogni involucro una moltitudine di aculei brevi, pungentissimi.
Bestemmiando e imprecando per le punture dolorose, raccoglitori e raccoglitrici aprono rapida la mano e nel loro palmo lordo di sangue si vedono conficcato un ispido riccio.
Da quel lontano autunno, le castagne si rivestirono di un riccio così irto e compatto da averne preclusa l’uscita.
Il demonio fu felice di poter mietere tante vittime nei paeselli del Vedeggio (nel paese di Sigirino).
Molt’anni dopo, il Signore si affacciò dal finestrino del Paradiso, che dava sulla zona mediana del Luganese, da dove più nessuno spirito volava a lui.
Era autunno.
Iddio intravide le sue castagne prigioniere e le benedisse, tracciando con la destra il segno della croce.
Quel segno ebbe virtù d’incidersi nei ricci e di aprirli con una duplice spaccatura, intersecata l’una nel mezzo dell’altra.
E le castagne cominciarono a cadere.
La provvidenza soccorse così di nuovo la popolazione del contado luganese, e della perfidia diabolica non rimase che la scorza spinosa, buona a nulla.
Virgilio Chiesa
(Il meraviglioso, leggende, fiabe e favole ticinesi, vol.2 Armando Dadò editore)
* È gustosissima purea, come le castagne, questa allusione a una mitica età aurea, in cui la vita era lunghissima e la morte dolce, grazie a un segreto… dietetico.